L'analisi di mercato riguarda solo i mercati di sbocco?

Si parla di analisi di mercato spesso in riferimento ai mercati di sbocco, ma l'analisi dei mercati orientata allo scopo di ottimizzare i rapporti di approvvigionamento, quando il mercato oggetto di analisi è quello dei fornitori è un comportamento manageriale consolidato ?

Mi chiedo questo perchè si tende a volte a rimanere nella comfort zone fino a quando non succede qualcosa, che di solito è un aumento dei costi o un elemento di disservizio, che improvvisamente fa scattare l'interesse di ricerca su altre fonti.

Vi sono però degli elementi che rimangono peculiari del Business che a mio avvio giustificano una costante attività di Business Intelligence sul mercato di fornitura a prescindere dalla situazione esistente.

L'importanza del prodotto nel ciclo di produzione e la sua reperibilità per esempio determinano le scelte strategiche. Un calo della reperibilità di un prodotto dovrebbe indurre l'imprenditore a orientarsi su mercati di approvvigionamento su basi territoriali più allargate e quindi su mercati più globali. Se nel tempo l'importanza del materiale all'interno del prodotto finito cala si presenta la necessità di cedere il passo all'ottimizzazione dei cicli di approvvigionamento e quindi secondo criteri di efficienza, ottimizzazione dei volumi e standardizzazione dei materiali. E ancora, una bassissima reperibilità del prodotto di fornitura induce alla ricerca di fornitori con i quali si possa intraprendere relazioni di lungo periodo e ad una analisi del rischio. La ricerca di fornitori alternativi , la conoscenza di prodotti sostitutivi e la ricerca di nuovi canali diventa strategica e fattore di competitività se siamo in presenza di prodotti facilmente reperibili sul mercato ma importanti dal punti di vista del ciclo produttivo.

Tenere conto dei rapporti di forza e dei rischi raffrontando le forze competitive proprie e dei fornitori condiziona le strategie. Mantenere le forniture all'esterno e lavorare per una integrazione considerando opportunità di fusione o acquisizione a valle, tenendo presente le scelte di make or Buy è una variabile monitorata?

In definitiva, l'attenzione al ciclo di vita del proprio prodotto, alla quota di mercato ceduta al fornitore specifico, ai rapporti contrattuali per come si potrebbero evolvere a seconda delle strategie aziendali del fornitore aiuta a definire le giuste variabili di segmentazione su base di localizzazione , convenienza economica e capacità tecnologica, con le quali affrontare e ottimizzare le scelte di diversificazione dei fornitori

Dopo essere passati dal modello americano che privilegia prezzi favorevoli , tanti fornitori in portafoglio per accentuare la concorrenza, al modello collaborativo dove si privilegiano integrazione delle politiche di approvvigionamento e il coordinamento logistico, limitando i controlli burocratici e quindi favorendo la concentrazione degli acquisti su pochi eletti, ora occorre considerare un nuovo modello che è quello basato su una costante segmentazione dei mercati al fine di attuare politiche differenziate.

Ma quanto è preparata la PMI nell'intraprendere tale comportamento manageriale e in che misura la cultura della segmentazione costante si sta sviluppando nel management?

Servono dati , riferimenti , analisi e partners autorevoli in grado di predisporre le informazioni necessarie per valutare ogni fornitore attuale e potenziale .

I Mercati oggi impongono una sempre più crescente conoscenza delle strategie dei fornitori dei loro punti di debolezza. Capire come le loro scelte influiscono sulle nostre strategie competitive, valutare costantemente l'evoluzione dei mercati di fornitura per capirne impatto attuale e futuro è cosa buona e giusta .

L'obiettivo di convenienza economica è perseguibile per materiali comuni su un base di fornitori ampia, certo. Ma in presenza di criticità operativa, quando è essenziale la celerità di approvvigionamento il fattore localizzazione diventa determinante. L'impatto che hanno le scelte dei nostri fornitori sulle condizioni di operatività di cui abbiamo bisogno si evolve e non può essere sottovalutato.

E voi come state affrontando le scelte nella supply chain ?

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